venerdì 10 maggio 2013

BERGAMO ALTA









Piazza Vecchia - Bergamo Alta

Piazza Vecchia è il simbolo della città. Formatasi già nel '300, raggiunge la sua forma attuale durante la dominazione veneta. Sul lato meridionale della piazza domina il Palazzo della Ragione, simbolo dell’età comunale; sulla destra svetta la torre civica (XII-XV), altrimenti nota come “il Campanone”, e si colloca l’antica Domus Suardorum (XIV-XV), oggi sede dell’Università di Bergamo. Il lato settentrionale della piazza è chiuso da un palazzo seicentesco con facciata in marmo bianco. Realizzato come sede del Municipio, l’edificio ospita oggi la Biblioteca Civica “A.Mai” che dispone di circa mezzo milione di volumi e conserva una preziosa Raccolta Tassiana. Completa la scenografica piazza l’elegante fontana dono del Podestà veneto Alvise Contarini (XVIII).



Dietro il Palazzo della Ragione, si apre la Piazzetta del Duomo su cui si affacciano monumenti di grande importanza.  Il Duomo, nato da un progetto del Filarete, fu più volte modificato nel corso dei secoli. La decorazione interna fu completata solo a fine 800. Pregevoli la cappella del Crocifisso, che conserva un crocifisso del '500, e l'abside dove sono collocate sette grandi tele fra cui Il martirio di S.Giovanni Episcopo di G.B. Tiepolo.  Sulla Piazzetta del Duomo un protiro in marmo policromo con leoni stilofori, opera di Giovanni da Campione, segnala l’accesso alla Basilica di S.Maria Maggiore (XII). All'interno preziosi arazzi, un confessionale barocco eseguito da Andrea Fantoni, la tomba di Gaetano Donizetti e del suo maestro Simon Mayr. Di grande pregio sono le tarsie di coro e iconostasi eseguite nel '500 su disegni di Lorenzo Lotto da G.F. Capoferri e Giovanni Belli.
Attigua alla Basilica si trova la Cappella Colleoni (XV). Realizzata su progetto di G.B.Amadeo la cappella è il mausoleo del celebre condottiero Bartolomeo Colleoni. La facciata in marmi policromi si raccorda al protiro della basilica e la ricca decorazione, mentre rimanda all’avventurosa vita del condottiero, rappresenta un magnifico esempio di rinascimento lombardo.
A lato della Cappella Colleoni una scalinata conduce all’ingresso della Curia Vescovile. Attraversata l'Aula della Curia, un ambiente riccamente affrescato (XI –XII), si accede ad un cortile al centro del quale si trova il tempietto di S. Croce costruito intorno all'XI secolo e rimaneggiato nel '500.
Ultimo edificio ad ornare la Piazzetta del Duomo è il battistero. Costruito nel 1340 da G. da Campione come vasca battesimale per la basilica fu, dopo varie vicissitudini, ricostruito nel luogo in cui si ora trova. L'interno presenta interessanti altorilievi raffiguranti la vita di Cristo. Il fonte battesimale e la statua di S Giovanni Battista sono di G. da Campione.



Basilica di Santa Maria Maggiore - Bergamo Alta

Situata nel cuore di città alta la Basilica di S. Maria Maggiore è ritenuta il più importante monumento della città.

La collocazione stessa al centro dell'abitato denota l'importanza di questo edificio di culto. Piazza Duomo fu per lungo tempo, fino alla costruzione della vicina Piazza Vecchia, il fulcro della vita civile e religiosa della città, vi si affacciano il Duomo, la Basilica e il Palazzo della Ragione.
Costruita nel XII sec. per voto alla Vergine la basilica ha conservato all'esterno la struttura romanica originaria. L’impianto è a croce greca, ma l'interno, modificato nel '500 e nel '600, si presenta suntuoso. Molti artisti vi hanno lavorato: lombardi, veneti, toscani e anche stranieri. Due sono gli accessi alla basilica ornati dagli splendidi protiri in marmi policromi opera di Giovanni da Campione (1353-60).    L’interno è ricco di opere di grande pregio. Gli stalli del coro e le tarsie dell’iconostasi, che raffigurano racconti biblici, sono stati eseguiti tra il 1524 e il 1555 su disegno di Lorenzo Lotto dai maestri intagliatori G. F. Capoferri e G. Belli: le differenti cromie sono date dal diverso tipo di legno, mentre sfumature di colore e profondità d’immagine sono ottenute con infusi d’erbe e utilizzo di sabbia calda.    Nel transetto sono affreschi trecenteschi di autore ignoto di scuola lombarda (Storie di S. Egidio, L'ultima cena, L’albero di S. Bonaventura). Sempre di artista ignoto è il grande Crocifisso del '300 che pende sulla balaustra del presbiterio.   Splendidi arazzi fiorentini e di provenienza fiamminga ornano le pareti della basilica. Al termine della navata centrale si collocano i monumenti funebri del celebre compositore G. Donizetti e del suo maestro Simone Mayr.     Nella navata sinistra il prezioso confessionale barocco di Andrea Fantoni (1704-1705) presenta un'apologia della confessione.



La Cappella Colleoni - Bergamo Alta

La Cappella Colleoni viene costruita nel 1472 quando Bartolomeo Colleoni, già famoso condottiero al soldo della Serenissima e Capitano generale dell’esercito veneto decide di edificare il proprio mausoleo. Superando il rifiuto opposto dai canonici della basilica il Colleoni fa demolire dai suoi soldati la sacrestia di S. Maria Maggiore dando così inizio ai lavori.






Uomo colto ed aggiornato il Colleoni progetta un monumento che, collocandosi nel cuore dello spazio cittadino, avrebbe determinato nuove prospettive (proprio per questo si era progettata sin dal 1474 la demolizione del Palazzo della Ragione).La realizzazione del progetto viene affidata a Giovanni Antonio Amadeo, scultore-architetto impegnato nella grande fabbrica della Certosa di Pavia. Il compito si presenta tuttavia assai complesso: si tratta di organizzare uno spazio sacro che conservi le spoglie del capitano, che sia adatto alla celebrazione degli uffici divini e che trovi infine un accordo formale con la basilica cui si affianca. E così il tamburo ottagono della cappella e l'aguzza cuspide della lanterna richiamano le fantasiose terminazioni della basilica, mentre l'esuberante policromia della facciata riprende, nei colori e nei materiali, il portale trecentesco della basilica opera di Giovanni da Campione." Gli interessi intellettuali del Colleoni si incontrano e infine si integrano con la disponibilità alla sperimentazione figurativa dell'Amadeo dando vita alla Cappella Colleoni: un’opera singolare, fatta di rigore e trasgressione, raffinatezze ed esibizionismi. (Walter Barbero).
Nell’interno la monumentale tomba del Colleoni presenta due arche sovrapposte inserite in un arco trionfale, una rielaborazione delle monumentali tombe gotiche i cui caratteri più spiccatamente rinascimentali sono tuttavia riconoscibili nei bassorilievi e nelle sculture, testimonianza delle straordinarie capacità plastiche dell'Amadeo. Sul secondo sarcofago statua equestre in legno del Colleoni realizzata da Sisto e Siry da Norimberga nel 1501. Nella cupola, nei pennacchi e nelle lunette della volta splendidi affreschi di G.B.Tiepolo (1733) raffiguranti virtù ed episodi della vita di S.Giovanni Battista .    Sulla parete di sinistra la Tomba di Medea, figlia prediletta del Colleoni, opera dell'Amadeo: sul fronte, in altorilievo, La Pietà (1470). Sotto: bancale in noce con tarsie bibliche di G. Caniana (1785).    Nel presbiterio altare di B. Manni 1676 con mensa disegnata da L. Pollak; nelle lunette Martirio di S. Bartolomeo di G. B. Tiepolo e S. Marco Evangelista del Tiepolo. Alle pareti: La Sacra Famiglia di M. A. Kauffmann; banchi in legno con intagli di G. A. Sanz e tarsie bibliche dei Caniana del 1773.



Le mura venete - Bergamo Alta

Le mura di Città Alta, esistenti già in epoca romana, documentate nel VIII secolo, vennero ricostruite nel corso del medioevo e più volte rimaneggiate e modificate. Della cinta romana sono rimaste alcune tracce ancora oggi visibili in via Vàgine, sotto il convento di S. Grata e a sinistra dei viale delle Mura ad ovest dei tracciato della funicolare (ex via degli Anditi).
Agli inizi dei '500 le mura si trovavano in condizioni di estrema decadenza. Nel 1556 il Senato della Repubblica di Venezia, che da oltre un secolo deteneva il dominio politico e territoriale di Bergamo, decise di procedere alla ricostruzione integrale della cinta di fortificazione della città.






L'obiettivo politico dei veneziani era di rafforzare il confine dei loro territorio di Terraferma di cui Bergamo costituiva l'estremità orientale nonché il presidio più vicino all'avversato Impero Spagnolo. Occupata nella lotta contro i Turchi sul fronte opposto, Venezia manifestò in questo modo il suo intento di non espandersi ulteriormente in Lombardia. Abbandonato un iniziale progetto di parziale ricostruzione e rimaneggiamento delle mura medioevali, per il quale furono consulenti anche l'Orologi e il Malacrida e che portò nel 1561 alla realizzazione dei Forte di S. Marco e di cinque nuovi bastioni, la Serenissima stabilì di realizzare una fortificazione in pietra bastionata continua.
Per l'edificazione della cinta vennero demoliti oltre 250 singoli edifici ed alterate nel loro aspetto naturale alcune zone di Città Alta. Le demolizioni si resero necessarie per risparmiare le spese di costruzione, per accorciare i tempi di realizzazione e, in alcuni tratti, per la mancanza di soluzioni alternative possibili. Andarono così perdute importanti opere e monumenti storici come la cattedrale paleocristiana di S. Alessandro assieme a 80 case di Borgo Canale, le chiese di S. Lorenzo, con 59 case del borgo omonimo, S. Giacomo, S. Pietro, S. Stefano con il monastero (trasferito nel 1571 nell'attuale monastero di S. Bartolomeo in Città Bassa), SS. Barnaba e Lorenzino nelle vicinanze della porta di S. Giacomo e la fognatura d'epoca romana.   Nel 1574 le case di Bergamo erano 445 corrispondenti a circa la metà di quelle esistenti prima della costruzione delle mura il cui perimetro venne completato nel 1588 sotto la guida dei generale Sforza Pallavicino. Le mura, che costituiscono una delle più significative fortezze realizzate da Venezia in terraferma, non vennero mai utilizzate per azioni militari pur essendo il risultato di concezioni difensive all' avanguardia per quei tempi.    Lasciate così ad uso civile ad iniziare dal secolo scorso vennero demilitarizzate e attorno ad esse si realizzò il viale interno, ombreggiato da ippocastani e platani e si provvide all'abolizione dei terrapieni ed alla riduzione ad area verde delle zone sovrastanti gli spalti e i baluardi.    Al di sotto delle mura vennero consolidate quelle attività agricole ed orticole, già esistenti, che donano ancora oggi all'ambiente una bellezza paesaggistica unica nel suo genere. Le mura, oggi in parte proprietà comunale e in parte demaniali, vennero ripulite per intero ed in parte restaurate nel 1976 su iniziativa del l'Azienda Autonoma di Soggiorno e per alcuni tratti anche nel 1984.   La visita ai sotterranei e alle cannoniere delle mura è possibile solo, previa prenotazione, con l'accompagnamento degli esperti del Gruppo Speleologico 'Le Nottole'.

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